UTLO 2019




Dico: voglio tornare a correre 'Ultra Trail del Lago d'Orta perché la volta precedente non ho visto nulla di nulla del paesaggio'. Nell'edizione 2016, nuvole basse, nebbia e poca pioggia hanno reso i paesaggi invisibili. Detto, fatto. L'edizione 2019 è stata peggiore (mentre l'anno scorso era bellissimo).

Pioggia non solo dall'inizio alla fine, ma da molto prima a molto dopo la giornata della gara. Alla fine saranno 11 ore di acqua dal cielo, non sempre intensa, ma sempre presente. Percorso completo, nessun taglio e ben più di 60 km dichiarati: molti dicevano 65 e oltre. Dico molti, riferendomi ad altri, perché agli altri atleti ho chiesto più volte a che punto eravamo: da quest'anno ho abbandonato il GPS, una volta vitale, ora superfluo (per la verità si è rotto lo storico cassone Garmin, e ora come ora non ne comprerò uno nuovo). Questa volta, inoltre, sono partito anche senza orologio che un minimo di riferimento me lo avrebbe fornito.

Per la prima volta, in 8 anni di onorata presenza sui percorsi trail, ho avuto quella sensazione che spesso ho letto nei racconti altrui, sempre che fosse quella che ho provato io. Non mi volevo fermare perché stavo male per un qualsiasi motivo. Per un paio di volte avrei voluto fermarmi perché mi stavo rompendo le palle. Zero panorami, visuale a non più di 50 m e pioggia, tanta pioggia. Ma, per contro, stavo bene fisicamente è queste intenzioni le ho presto abbandonate.

Finisco stanco (e ci mancherebbe), ma in ordine. Nessun problema muscolare, anzi: in super forma da quel punto di vista, nessun problema alimentare e di nutrizione (come sempre), rientro infreddolito e soddisfatto verso l'alloggio. Ci tornerò per un terzo tentativo?

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